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среда, 12 сентября 2018 г.

News update 15/07/2018 1

Una persona non voleva sentirsi come un granello di polvere nel vento: ha cercato di riempire tutto intorno con i segni della sua esistenza, come per "marcarsi" in questa vita. Da qui, probabilmente, venne dagli antichi la brama di costruire strutture grandiose: piramidi, templi scavati nella roccia, statue giganti di faraoni, bassorilievi di più metri con iscrizioni. Il mondo artificiale di dighe, templi e campi coltivati, creato dall'uomo, doveva sostituire completamente il mondo delle montagne, delle steppe e dei fiumi tempestosi, creato dagli dei...

Cominciamo a capire quanto sia ingiusta la nozione di una sorta di immobilità, arretratezza delle antiche società orientali. Tutta la vita di una persona nata in Egitto o in Sumer, in India o in Cina, dal primo all'ultimo giorno è trascorsa nella lotta. È stata una lotta con il maltempo, i nomadi, la pietra focaia ostinata e l'ossidiana, ma il più delle volte - con le proprie paure e incertezze sul futuro. La vita affollata nelle città, il lavoro delle formiche su piccoli appezzamenti di terra, la paura della punizione da parte di qualsiasi piccolo funzionario: tutto ciò ha dato origine a un nervosismo speciale e doloroso nelle persone; trovò una via d'uscita sia nei riti religiosi strani e selvaggi che nella frenesia delle rivolte popolari, quando folle di schiavi e di poveri distrussero antiche tombe, distrussero le mummie di re e nobili morti da tempo, ruppero vasi con incenso, strappò tessuti violacei ... La capacità di reprimere le proprie paure inconsce, non lasciarle liberare è caratteristica solo di una persona civile. Ci sono voluti diversi millenni per padroneggiare quest'arte. Quale altro "progresso" o "sviluppo" abbiamo il diritto di chiedere ai popoli dell'Antico Oriente, che sorprendentemente rapidamente padroneggiarono tutte le complessità della vita sociale?

Può sembrare che gli antichi popoli orientali avessero uno strumento senza problemi per influenzare l'ambiente in cui vivevano: questo è lo stato. Lo stato instillò paura nei vicini nomadi, gettò canali, costruì templi e fece sacrifici agli dei, raccoglieva i raccolti dai campi e li distribuiva alla gente sotto forma di razioni. In effetti, lo stato e il suo sovrano nella maggior parte degli antichi paesi orientali furono divinizzati ed esaltati. Quelle benedizioni che gli dei non davano alle persone ogni giorno, il re dava ai suoi sudditi ogni giorno; era l'epitome della generosità e della giustizia. C'è da stupirsi che il re fosse venerato al di sopra di molti dei e gli furono conferiti gli onori dovuti a un dio?

Il punto qui, tuttavia, è che lo stato nell'Antico Oriente non era affatto così formidabile e potente come voleva apparire. Se un despota è in grado di tagliare la testa a qualcuno, questo non significa affatto che lo stato che governa sia forte e forte. Potrebbe benissimo essere il contrario: punizioni crudeli compensano l'incapacità del re di governare veramente i suoi sudditi.

Questo era esattamente il caso in Egitto, e in Sumer, in India e in Cina (negli ultimi due paesi, almeno fino alla formazione dei primi imperi alla fine del I millennio a.C.) - Il potere reale non "penetrò ” tutta la popolazione da cima a fondo. Era forte nelle grandi città, nelle zone vicine alla capitale, ma molto debole nell'entroterra, nei possedimenti dei nobili e nei ricchi templi. Una parte significativa della popolazione delle valli fluviali ha continuato a vivere in modo primitivo: grandi clan o comunità rurali che conservavano il potere di anziani di comunità eletti e il diritto all'autogoverno negli affari del villaggio. Al di sopra di questi piani inferiori della vita pubblica, si costruivano legami speciali e molto stretti tra gli abitanti del villaggio e la nobiltà locale, che spesso disobbediva allo zar. Queste connessioni erano anche essenzialmente tardo primitive; sono stati conservati in tutti i paesi dell'Antico Oriente fin da tempi antichissimi. Lo stato doveva fare i conti con l'esistenza di tali relazioni; li usava nel proprio interesse (al meglio delle sue capacità), ma non poteva soggiogarli.

Ciò significa che ogni antico stato orientale, per così dire, era costituito da “cubi”, elementi che non erano stati in sé stessi; Questi "cubi" sorsero molto prima dei primi stati formatisi nelle valli del Nilo e dell'Eufrate. Un abile costruttore poteva costruire una struttura molto bizzarra con questi elementi, ma più diventava alto e complesso, maggiore era il rischio che l'edificio alla fine crollasse. C'era solo un modo per aumentare la stabilità di questa struttura statale: aumentare la sua massa, costringere i piani superiori con una vendetta a fare pressione su quelli inferiori. In realtà, questo è ciò che gli storici chiamano dispotismo orientale, intendendo il potere illimitato del re sui suoi sudditi. Ma era anche impossibile aumentare la pressione all'infinito: tutto cominciò a scoppiare alle cuciture e il grandioso edificio crollò con un ruggito, riprendendosi gradualmente dopo un paio di secoli.

Ci sono due cose che sono sorprendenti qui. In primo luogo, tutti i popoli dell'Antico Oriente, dopo un breve periodo di tentativi ed errori, trovarono sorprendentemente rapidamente i modi migliori per costruire una piramide del potere in modo che non crolli o crolli il più raramente possibile. In secondo luogo - e questa è la cosa più sorprendente - queste strutture traballanti, erette su fondamenta molto instabili, funzionavano e per la maggior parte funzionavano perfettamente! Lo stato distribuiva davvero cibo tra la popolazione, controllava lo stato del sistema di irrigazione, organizzava campagne militari a lunga distanza e faceva molte altre cose utili e semplicemente necessarie. È difficile anche solo immaginare quanto sforzo, intelligenza, esperienza e intuizione siano necessari per mantenere la macchina dello stato in funzione in condizioni così avverse. Gli antichi sovrani orientali erano davvero come dei: dal nulla, dal caos, dalle forme primitive di organizzazione del lavoro e di potere, riuscirono a creare un meccanismo meravigliosamente ben oliato e senza intoppi. Questo è stato dato a caro prezzo: il re babilonese Hammurabi, ad esempio, ha approfondito personalmente tutti i più piccoli affari del suo vasto stato. Posare un canale di irrigazione, piantare un frutteto: nulla sfuggì alla sua attenzione. Lo zar ha chiesto la stessa diligenza dai suoi funzionari. In Cina, i funzionari abili ed esperti erano apprezzati più degli aristocratici di buona famiglia.

Può sembrare che il rispetto mostrato nell'Antico Oriente verso amministratori e governanti fosse solo una specie di servilismo e adulazione. Tuttavia, questo non è il caso, o non del tutto. Agli occhi dei loro contemporanei, lo scriba e il sacerdote erano i creatori di un nuovo mondo umanizzato, in cui era incommensurabilmente più comodo vivere che nel mondo primitivo di spazi selvaggi ostili all'uomo. Il popolo dell'Antico Oriente sapeva trovare una bellezza speciale nell'attività creativa; il simbolo di questa creazione per loro era l'applicazione di caratteri scritti su papiro o argilla. "... Ti farò amare le Scritture più di tua madre, e permetterò che ti mostri la loro bellezza davanti a te, perché è più della bellezza di qualsiasi ufficio, e non c'era nessuno come questo in questa terra", lo scriba egiziano del Medio Regno istruisce suo figlio.

L'inizio della storia sumera contiene molti segreti. Storici e archeologi hanno speso molti sforzi cercando di svelarli. Ora sappiamo che aspetto avevano i Sumeri, in quali divinità credevano, come gestivano la famiglia, allevavano i bambini. Gli archeologi percorrono le strade delle antiche città sumere, ripristinano la posizione di case e templi. Tuttavia, non ci sono meno misteri. Man mano che la conoscenza si accumula, sorgono nuove domande. E il principale: da dove vengono i Sumeri, dov'è la loro patria?

La terra di Sumer prende il nome da un popolo che si insediò intorno al 3000 aC. nel corso inferiore del fiume Eufrate, non lontano dalla sua confluenza con il Golfo Persico. L'Eufrate è qui diviso in numerosi condotti e bracci, che poi si fondono, poi divergono nuovamente. Le rive del fiume sono basse, quindi l'Eufrate cambia spesso il suo percorso verso il mare. Allo stesso tempo, il vecchio canale si trasforma gradualmente in una palude. Le colline argillose, situate a una certa distanza dal fiume, sono gravemente bruciate dal sole. Il caldo, i vapori pesanti delle paludi, le nuvole di moscerini costringevano le persone a stare lontano da questi luoghi. Il corso inferiore dell'Eufrate non ha attirato per molto tempo l'attenzione di agricoltori e pastori dell'Asia occidentale.

I piccoli villaggi erano situati abbastanza lontano dall'acqua, poiché l'Eufrate si allaga in modo molto violento e inaspettato in estate, e le inondazioni qui erano sempre molto pericolose (il ricordo delle grandi inondazioni è stato conservato nelle leggende sumeriche). La gente cercava di non addentrarsi negli infiniti canneti, sebbene sotto di essi si nascondessero terre molto fertili. Erano formati dal limo che si depositava durante le inondazioni. Ma a quei tempi, la coltivazione di queste terre era ancora al di là del potere delle persone. Sapevano raccogliere solo da piccole aree aperte, simili agli orti piuttosto che ai campi per le loro dimensioni.

Tutto è cambiato quando nuovi ed energici proprietari sono apparsi nel paese dei fiumi e delle paludi: i Sumeri. È qui che iniziano i misteri. Non sappiamo da dove provenissero nel basso Eufrate. Nelle leggende sumeriche sono citate solo le alte montagne della loro patria dimenticata, il sentiero via mare che le conduceva alla foce dell'Eufrate, e l'isola nel mare, che i Sumeri consideravano non solo la loro antica patria, ma anche la casa ancestrale di tutte le persone in generale. È noto che stiamo parlando dell'isola, che nell'antichità si chiamava Dilmun, e ora - Bahrain. Tuttavia, non ci sono alte montagne in Bahrain, quindi gli storici hanno cercato di verificare se ci fosse del vero in queste leggende e per molti anni sono stati condotti scavi in Bahrain. Si è scoperto che nell'antichità c'erano insediamenti e cimiteri sumeri sull'isola, il che significa che i Sumeri vissero qui per un periodo piuttosto lungo. Sfortunatamente, questi reperti risalgono allo stesso periodo in cui i Sumeri vivevano già in Mesopotamia. Forse in Bahrain si trovano solo piccole città commerciali, collegate con le principali città dell'Eufrate?

I Sumeri erano molto diversi dai popoli che li circondavano - e soprattutto nella loro lingua. Oggi gli studiosi possono leggere i testi sumeri; sono già stati compilati dizionari multi-volume della lingua sumera. Ciò ha richiesto molti decenni di duro lavoro e gli scienziati si sono sbagliati più di una volta. A poco a poco è diventato chiaro che l'antica lingua sumera non è come nessuna delle lingue antiche e moderne. Pertanto, non possiamo dire con quali popoli dell'antichità i Sumeri "erano imparentati", sebbene gli scienziati abbiano cercato di trovare * parenti per loro "nel Caucaso, nell'Himalaya e nel Pamir. È improbabile che sapremo mai tutta la verità sulla loro lontana patria. È meglio vedere come si comportavano i Sumeri in un luogo per loro sconosciuto, tra canneti e paludi.

Oltre a terre fertili, ma non ancora sviluppate, la nuova patria dei Sumeri poteva vantare solo una grande quantità di argilla e canne. Non c'erano alberi ad alto fusto, nessuna pietra adatta per la costruzione, nessun minerale da cui si potessero fondere i metalli. I Sumeri impararono a costruire case con mattoni di argilla; i tetti di queste case erano ricoperti di paglia. Una casa del genere doveva essere corretta ogni anno, imbrattando le pareti di argilla in modo che non cadesse a pezzi. Case abbandonate si trasformarono gradualmente in colline informi, perché. i mattoni erano fatti di argilla cruda. I Sumeri lasciavano spesso le loro case quando l'Eufrate cambiava rotta e l'insediamento era lontano dalla costa. C'era molta argilla ovunque e in un paio d'anni i Sumeri riuscirono ad "accecare" un nuovo villaggio sulle rive del fiume che li alimentava. Per la pesca e i viaggi fluviali, i Sumeri usavano piccole barche rotonde tessute con canne, rivestendole di resina all'esterno.

L'abbondanza di argilla, da cui si ricavavano case e utensili, utensili e giocattoli per bambini, suggerì ai Sumeri l'idea di scrivere su tavolette di argilla. Lo scriba lavorava così: una tavoletta piatta era fatta di argilla cruda, sulla quale venivano applicate lettere con un bastoncino appuntito. È difficile disegnare linee dello stesso spessore su argilla viscosa, quindi si sono rivelate come triangoli o cunei. Gli storici si riferiscono alla scrittura sumera come "cuneiforme". I documenti non molto necessari potevano quindi essere cancellati e le tavolette con documenti importanti furono bruciate e diventarono dure come una pietra. Le prime notizie appartengono ai funzionari del tempio: dovevano contare quanto grano, burro e carne veniva prodotto nella fattoria, quanto veniva dato ai lavoratori per il cibo, quanto rimaneva a disposizione del tempio. Gli archeologi hanno imparato a piegare anche le tavolette rotte e a leggere ciò che è scritto su di esse.

четверг, 6 сентября 2018 г.

News update 15/07/2018 2

Gli egiziani raramente cucinavano il proprio cibo - il più delle volte trasportavano il grano risultante in speciali "mense" in cui veniva nutrito l'intero villaggio o diversi villaggi vicini. Queste "mense" erano anche sotto la supervisione di nomarchi o del re stesso, che era chiamato "faraone". Un funzionario speciale si assicurava che i cuochi non rubassero cibo, distribuissero equamente stufato, porridge e birra, riscuoteva anche le tasse dai contadini ed esaminava i loro casi in tribunale.

Gli egizi erano contadini operosi e ricevevano nelle loro ricche terre le più alte rese del mondo antico, sebbene gli strumenti con cui lavoravano non differissero molto da quelli usati dagli altri popoli dell'Antico Oriente. L'abbondanza di grano nel paese ha permesso di liberare alcune persone dal lavoro della terra e di usarle come muratori o soldati. Parleremo più avanti di come e cosa costruirono gli egiziani, ma per ora vediamo come e perché hanno combattuto.

Il faraone, che il più delle volte era alla testa dell'esercito egiziano, ha cercato di combattere rapidamente per tornare a casa nella capitale in pochi mesi. L'esercito era composto da due parti: un piccolo distaccamento di soldati appositamente addestrati e ben addestrati e una grande milizia di contadini reclutati nell'esercito solo per pochi mesi e temporaneamente liberati dal lavoro sul campo. Gli egiziani non sapevano come attaccare le fortezze nemiche, quindi le assediarono, il che richiese molto tempo. Spesso l'esercito egiziano tornava a casa dopo una campagna di tre quattro mesi, catturando solo una o due piccole fortezze. Le grandi battaglie erano rare: i generali si prendevano cura dei soldati, che chiamavano "il gregge di Dio". Né gli egiziani né i loro oppositori volevano correre rischi: i nubiani a sud, i governanti di piccole città siriane e palestinesi e i re ittiti a nord. Molto raramente, la vittoria in una guerra portava alla cattura di un regno straniero, perché era difficile e problematico gestirlo. I faraoni preferivano mettere sul trono in un paese straniero un sovrano fedele all'Egitto e, se si fosse ribellato, sostituirlo con un altro, che per il momento era tenuto a corte come ostaggio onorario.

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L'obiettivo principale della guerra era il bottino militare: schiavi, bestiame, legni rari, avorio, oro, pietre preziose. Dopo una campagna di successo, i faraoni tornarono con cumuli di ricchezze; molto è andato ai soldati normali. Un soldato potrebbe portare 3-5 schiavi e venderli con profitto sul mercato degli schiavi o usarli nella sua famiglia. La sete di bottino militare non fu, tuttavia, l'unico motivo che costrinse i faraoni ad andare con l'esercito in terra straniera.

Il fatto è che l'Egitto non disponeva di legname buono per la costruzione di navi, miniere per l'estrazione di vari metalli e nemmeno la pietra necessaria per la costruzione di templi e palazzi. Più diventavano perfetti gli edifici egiziani e gli strumenti degli artigiani, più il paese dipendeva dall'importazione dei materiali necessari da terre straniere. L'uso diffuso del rame richiedeva la presenza costante di reparti militari egiziani nella penisola del Sinai, dove si trovavano le miniere di rame più ricche. Pregevoli specie arboree furono esportate dal Levante. Ancora più difficile fu la posizione dell'Egitto, quando intorno al 1500 aC. Il bronzo, una lega di rame e stagno, divenne ampiamente utilizzato. Le armi di bronzo erano molto migliori del rame e un esercito armato di spade di bronzo, frecce e lance con punta di bronzo aveva un grande vantaggio sul nemico. Gli egizi potevano ottenere rame, ma non c'erano miniere di stagno nelle vicinanze, e i famosi faraoni dell'era del Nuovo Regno (1580-1085 a.C.) Thutmose III e Ramesse II dovettero condurre guerre lunghe e difficili in Siria e Palestina fino al fiume Eufrate , al fine di porre sotto il controllo egiziano le principali rotte commerciali lungo le quali veniva trasportato lo stagno (vedi Art. "Regno Ittita"). In alcuni casi, gli egiziani acquistavano i prodotti ei materiali di cui avevano bisogno, ma più spesso cercavano di ottenere ciò di cui avevano bisogno con la forza.

L'enorme ricchezza accumulata dai faraoni permise agli egizi di costruire così tanto, maestosamente e magnificamente, come nessun altro popolo nell'Antico Oriente poteva fare. La costruzione fu supervisionata da un prete-architetto appositamente formato, che fu in grado di eseguire calcoli matematici piuttosto complessi. I nomi degli architetti più famosi sono giunti ai nostri giorni. Non c'erano così tanti operai edili, guidati da funzionari caposquadra, e hanno svolto il lavoro più difficile: la lavorazione finale di grandi blocchi di pietra, la loro molatura e posa. Ciò è stato fatto con tale attenzione che anche ora, dopo più di quattromila anni, è impossibile inserire una sottile lama di rasoio tra molti blocchi di pietra: sono così fitti. Molto dipendeva dall'accuratezza nella lavorazione e posa delle pietre, perché gli egizi non fissavano le pietre con una malta speciale, ma le mettevano semplicemente una sopra l'altra, come fanno i bambini che costruiscono una torre con cubi di legno. La forza e la stabilità dell'edificio dipendevano dal modo in cui i "cubi" si adattavano bene.

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Il lavoro più semplice - trascinare pesi, sgrossare pietre, posare strade per il cantiere - era affidato ai contadini cacciati dai villaggi vicini. I capi badavano che non rimanessero inerti nemmeno durante l'inondazione del Nilo, quando non c'era lavoro nei campi. Il lavoro degli schiavi era usato raramente nei cantieri. Sebbene ci fossero sempre molti schiavi in Egitto, prima dell'era del Nuovo Regno, erano principalmente impegnati nelle faccende domestiche: cucinavano, lavavano, pulivano le stanze, sorvegliavano la casa dei proprietari, tessevano tele e si prendevano cura del pollame.

I funzionari del faraone unirono gli egiziani liberi in "distaccamenti di lavoro", composti da diverse dozzine di persone. Svolgevano molti compiti diversi: in un solo anno una persona poteva cambiare diverse occupazioni, come coltivare campi, scavare canali, posare strade, costruire edifici. Nell'era dell'Antico Regno (2800-2250 aC), il faraone controllava i reparti di lavoro attraverso i suoi funzionari, e anche i nobili furono costretti a rivolgersi al faraone con la richiesta di fornire loro lavoratori per la coltivazione della terra. Già durante il Medio Regno (2050-1750 aC) i nobili acquistavano i propri dipendenti e li disponevano a loro discrezione.

I più grandi templi e piramidi furono costruiti nel corso di decenni. Il tempio, non completato da un re, fu completato dal suo successore sul trono, ma la piramide a volte rimase incompiuta. Le piramidi sono le tombe dei faraoni; la bara con il corpo del re, trasformata dai maestri in una mummia incorruttibile, era collocata in una stanza segreta all'interno della piramide; gli ingressi alla camera funeraria e alla piramide stessa erano sbarrati con pietre. Il faraone iniziò a costruirsi una piramide fin dai primi giorni del suo regno, ma non tutti ebbero il tempo di finirla.

Le piramidi più alte (sono chiamate "Grandi") furono erette nell'era dell'Antico Regno vicino alla città di Menfi, l'allora capitale dell'Egitto, dai faraoni Cheope (i greci lo chiamavano Cheope) e Chefren (Chephren). L'altezza del primo nell'antichità era di 146,7 m, il secondo - 143,5 m Le loro cime soffrivano parecchio di tanto in tanto, e ora entrambe le piramidi sono più basse di diversi metri. Durante la costruzione di strutture così enormi, gli architetti egiziani hanno dovuto risolvere complessi problemi tecnici. La piramide di Cheope, ad esempio, è composta da 2.300.000 blocchi di pietra, ognuno dei quali pesa circa due tonnellate e mezzo. Il peso totale della piramide - 6,5 o 7 milioni di tonnellate - avrebbe dovuto essere calcolato in modo che la pressione all'interno (galleria, camere funerarie, santuari) fosse distribuita uniformemente e la piramide non collassasse verso l'interno per gravità. L'ammirazione degli stessi egizi e dei loro vicini per le Grandi Piramidi era così grande che erano considerati una delle sette meraviglie del mondo.

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Perché gli egiziani costruirono tombe gigantesche per i loro re? Per capirlo, devi conoscere almeno un po' gli dei dell'antico Egitto e le idee religiose dei suoi abitanti. Siamo abituati a parlare dell'"anima" umana; gli egizi, d'altra parte, credevano che una persona avesse molte di queste anime, e la vita eterna dopo la morte terrena è concessa dagli dei a quelle persone le cui anime sono ben curate dai sacerdoti-sacerdoti. La tomba era vista come la dimora di una di queste anime, che gli egizi chiamavano "Ka" (doppio del defunto). Pertanto, re e nobili durante la loro vita non risparmiarono oro, argento, pietre preziose, ebano ed ebano, avorio per rendere bella e piacevole la futura dimora del loro “Ka”. Sfortunatamente, la maggior parte delle tombe sono state derubate da ladri e ladri in tempi antichi. Sono pervenute a noi solo poche sepolture accidentalmente conservate e non certo le più ricche. La tomba di Tutankhamon, un giovane re morto all'età di diciannove anni, era ampiamente conosciuta dagli archeologi.

In Egitto, molti dei erano venerati. Alcuni di loro erano molto antichi e sembravano più animali che persone. Le loro immagini hanno teste di cane, corna o altri segni di animali. Pertanto, in molte città hanno divinizzato gli animali - gatti, tori, coccodrilli - e li hanno tenuti in stanze speciali, stagni o stalle. Insultare gli animali era punibile con la morte, poiché il danno veniva fatto agli dei che personificavano. Ogni nome aveva i suoi dei (a volte poco conosciuti al di fuori di esso), ma c'erano anche divinità egizie comuni, i cui templi furono costruiti in tutto il paese: Horus, Ra, Osiride, Iside e altri. Il dio del nome più influente era considerato il più potente. Quando, dopo il crollo dell'Antico Regno, la capitale del paese fu trasferita da Menfi a Tebe, il tebano Amon-Ra iniziò ad essere considerato la divinità suprema. È anche noto che il faraone Akhenaton cercò di vietare il culto di tutti gli dei, ad eccezione del dio del disco solare chiamato Aten. Ma l'attaccamento degli egizi agli antichi dei si rivelò più forte della paura del formidabile re. Il tentativo di Akhenaton fallì e i suoi successori cercarono di cancellarne anche il ricordo.

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Gli egizi associavano i miti sugli dei ai fenomeni naturali, al cambio delle stagioni e alle inondazioni del Nilo. Quando i venti caldi cominciarono a soffiare dal deserto, gli abitanti dell'Egitto dissero che l'insidioso dio del deserto, Seth, aveva ucciso suo fratello Osiride e ora regna sovrano nel mondo. Secondo gli egizi, le lacrime della dea Iside, in lutto per il marito Osiride, provocarono le inondazioni del Nilo. L'inizio dell'emergere dei raccolti fu considerato la resurrezione di Osiride, che fu salvato da suo figlio Horus. Tutto questo divenne noto quando, nel primo terzo del XIX secolo. il francese Champollion decifrò i geroglifici egizi e gli scienziati furono in grado di leggere le iscrizioni nelle piramidi e il "Libro dei morti" con una descrizione del regno sotterraneo dei morti. Alcuni dei miti sono stati scritti sul papiro, il precursore egiziano della carta, ricavato in modo complesso dalla pianta del papiro, e sono sopravvissuti fino ad oggi.

Per molto tempo, gli egiziani sono riusciti a proteggere la Valle del Nilo dalle invasioni straniere. Durante i primi duemila anni della storia egiziana, il paese fu conquistato solo una volta dalle tribù nomadi degli Hyksos intorno al 1750 a.C. (Vedi Art. "Affari militari dell'Antico Oriente"). Meno di 200 anni dopo, i conquistatori furono espulsi e l'Egitto entrò in un'era di lunga prosperità. Tuttavia, i paesi vicini si svilupparono più velocemente dell'Egitto, che aveva difficoltà ad apprendere nuove cose a causa della sua adesione alle sue tradizioni, e nel I millennio a.C. il paese nella valle del Nilo fu conquistato prima dagli Assiri, poi dagli Iraniani, dai Greci e, infine, dai Romani. Ma anche sotto il dominio straniero, gli egiziani hanno conservato a lungo la loro cultura unica, ricordi del grande passato della loro patria.

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